Abbiamo provato Monster Hunter Wilds alla Gamescom: le nostre impressioni

Premessa

Siamo stati a Colonia al Gamescom ed è stata un esperienza fantastica. Oltre al provato di Monster Hunter Wilds abbiamo girato parecchi stand con l’intento di provare i giochi con le più alte aspettative in uscita quest’anno o nel 2025 senza però riuscirci: ad ogni stand c’era una fila di minimo un’ora per provare qualsiasi cosa (per esempio il tanto atteso inZOI o The First Berserker: Khazan). Dopo due ore di fila allo stand Capcom di Monster Hunter Wilds siamo finalmente riusciti a mettere le mani sul gioco ma prima di parlarvene dobbiamo dirvi un paio di cose.

La build per la demo era una Alpha Build (non sappiamo di quanto tempo fa), il gioco era su Playstation 5, TV LG da 32* e inoltre era completamente in tedesco cosa che non ci ha facilitato nel comprendere alcune cose. Con mezz’ora di tempo a nostra dispozione ci siamo tuffati all’avventura skippando tutte le cutscene, perchè intanto, erano in tedesco e poi volevamo giocare per più tempo possibile dopo le due ore di attesa.

Le prime impressioni

Il gioco era stabile a 30 fps (presumiamo a causa della build) e graficamente è uno spettacolo: le animazioni erano fluide ed anche il gameplay con tante novità rispetto agli ultimi capitoli Rise e World.

Sono state implementate meccaniche dai vecchi Monster Hunter Generations Ultimate e Frontier: schivate, mosse e altri attacchi sono stati riproposti con una veste nuova in questo nuovo capitolo Wilds. Nella demo inizi con una sequenza scriptata dove in sella al nuovo mezzo di trasporto simile a uno struzzo chiamato Seikret devi evitare una tempesta di sabbia nella mappa chiamata Terre Proibite.

Il primo obbiettivo della demo è quello di scacciare un gruppo di mostri di taglia minore (chiamati Balahara) e si viene subito introdotti alla meccanica del “rampino” molto simile a World. In questo caso con il rampino si possono anche causare danni ambientali sfruttando le rocce circostanti, meccanica presente anche in World ma solo in luoghi specifici. Dopo aver colpito un mostro all’interno di una voragine di sabbia al giocatore viene chiesto di scacciare i Balahara utilizzando le bombe soniche ottenute da dei mostri volatili colpiti in precedenza che fungono un po da fauna endemica.

Dopodichè c’è una cutscene, un tutorial per l’utilizzo delle armi (skippate entrambi perchè in tedesco) e poi al via la fight con il Chatacabra, il mostro presente nella demo.

La fight con il Chatacabra e le novità

La quest non comincia subito: devi infatti infliggere un quantitativo specifico di danni al mostro prima di farlo spostare e dare il via alla caccia vera e propria. Il gioco di base è un Monster Hunter ma le novità non sono poche, ecco quelle che abbiamo notato noi:

I mostri sono molto meno leggibili rispetto ai capitoli precedenti, cosa confermata anche dal director del gioco Yuya Tokuda
Rompere le parti di un mostro non droppa più materiali a terra ma finiscono direttamente nell’inventario
Il cacciatore può muoversi liberamente mentre attacca
La barra degli HP trema di rosso quando il mostro fa un attacco potente
La IA del Palico è molto più avanzata rispetto ai capitoli precedenti
Se il cacciatore è in sella a un Seikret e viene attaccato cadrà a terra e il Seikret scapperà per un breve periodo di tempo
La mappa è totalmente 3D
Sono stati mantenuti i seguaci di Monster Hunter Rise Sunbreak
Presenti attacchi stealth
Finalmente il gioco sarà cross-play ma non cross-save

Ma la vera novità è la Focus Mode: premendo L2 si entra in questa modalità che ha lo scopo principale (ma non solo) di farti vedere le parti ferite del mostro. Una volta premuto L2 premendo R1 si puo’ attaccare il mostro, puntando ovviamente alle parti ferite, per eseguire attacchi molto forti e soprattutto bellissimi da vedere. Il rischio nell’usare la Focus Mode è che non puoi muovere la telecamere liberamente ma rimane fissa dandoti la possibilità di muovere solo il mirino. Gli attacchi cambiano in base all’arma che si utilizza. Noi abbiamo provato la Doppie Lame, lo Spadone e il Martello. I risultati sono gli stessi, tanti danni, animazioni diverse ma tutte spettacolari.

Altre novità e conclusione

Oltre le novità già citate qua sopra ce ne sono molte altre che sono già state confermate dagli sviluppatori, ve ne elenchiamo alcune:

Le armor non sono più Genderlock
Con il razzo SOS ci sono 3 opzioni: chiamare i seguaci, chiamare altri giocatori o entrambi
Eventi dinamici come l’abbondanza di Pararospo (rane paralizzanti)
Si possono spostare oggetti nell’inventario dei Seikret
Quasi tutte le armi hanno un attacco speciale se si effettua una parata perfetta
Gli accampamenti possono essere piazzati ovunque e distrutti dai mostri
I drop dei mostri cambiano con il variare delle stagioni o dal giorno alla notte
I cacciatori rimangono sempre nella mappa anche dopo aver ucciso un mostro di Quest
La musica cambia dinamicamente se si attaccano più mostri assieme
Il gioco è in sviluppo dal 2019

Queste sono solo alcune delle novità che saranno presenti in quello che secondo noi sarà il miglior capitolo della saga, in uscita (speriamo) agli inizi del 2025.

Siamo rimasti pienamente soddisfatti dal provato di Monster Hunter Wilds: quello che ci ha colpito di più è la grafica mista al gameplay, la Quality Of Life completamente rinnovata e la cura per i dettagli che Capcom ha messo in questo nuovo e gigantesco capitolo di Monster Hunter.

Alla fine della demo ci è stata consegnato un sacchetto con all’interno un bicchiere e un poster. Da segnalare la presenza di un ragazzo simpaticissimo che dava da bere gratis il the fresco alle persone in coda, insomma Capcom rimane Capgod anche nella gentilezza dello staff.

E voi? Giocherete Monster Hunter Wilds all’uscita? Commentate pure qua sotto e diteci la vostra. (Tutte le foto presenti in questo articolo sono state scattate da noi)